martedì 31 gennaio 2012

L'ipocrisia di Gingrich secondo Ron Paul

Vabbè, il tema "Minority Report" è stato un po' abusato. Ma in generale Ron Paul si merita la palma d'oro per gli spot elettorali.


Che razza d'uomo è Romney?

Almeno secondo l'ultimo spot di Newt Gingrich, che come al solito batte sul "liberale del Massachusetts" che cambia sempre idea.


lunedì 30 gennaio 2012

Lo spot anti-Gingrich di Romney

Che batte sui tasti più dolenti della campagna di Gingrich: i suoi rapporti con Freddie Mac e il fatto che se dovesse vincere l'ex speaker, Obama avrebbe la ricandidatura in tasca.


Romney e Gingrich: la lotta tra Wall Street e Main Street

"La lunghissima battaglia del 2008 tra Barack Obama e Hillary Clinton ha portato i democratici alla vittoria nelle presidenziali. Non c'è ragione per pensare che una lunga campagna per le primarie sia una cattiva cosa", con queste parole Newt Gingrich ha messo a tacere qualunque rumor sulla possibilità che decida di fare un passo indietro in seguito alla probabile cocente sconfitta in Florida, domani sera.

domenica 29 gennaio 2012

Le eminenze grigie contro Gingrich


Il recupero di Romney su Gingrich in Florida è ormai un fatto assodato: ottime prestazioni nei dibattiti, sondaggi favorevoli e tutto lo stato maggiore del GOP schierato con lui. La situazione si è ribaltata, il "surge" di Newt Gingrich ha subito una netta battuta d'arresto e ormai tutti i commentatori parlano di come la vittoria di Romney in Florida chiuderà il discorso primarie. Cosa è successo?

venerdì 27 gennaio 2012

Romney mette KO Gingrich

Il vento sta cambiando. Dopo gli ultimi sondaggi, che danno Romney saldamente in testa alle preferenze in Florida, anche i dibattiti si mettono bene per il candidato miliardario. Questa volta Romney e Gingrich si sono scambiati i ruoli: il primo è stato l'aggressore e il secondo l'aggredito, e la cosa ha funzionato. Anche grazie a una folla particolarmente ben disposta nei confronti dell'ex governatore.


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giovedì 26 gennaio 2012

Tutti i flip-flop di Romney

Ok, ormai è più che noto che Romney nella sua vita di politico abbia detto tutto e il contrario di tutto e in rete ci sono mille video del tipo "best Romney's flip-flops". Ma vale la pena di vedere questo video, anche se non è recentissimo: la storia di due uomini intrappolati nello stesso corpo.


E' già finito il momentum di Gingrich?

Queste primarie repubblicane ci hanno abituato a vedere rapide ascese e altrettanto veloci crolli verticali. E' stato il caso della Palin, di Cain, di Perry e in parte di Santorum, il cui momento di gloria è durato non più di tre settimane. Sembra un caso diverso quello di Newt Gingrich: l'ex speaker della camera si è risollevato dalla polvere mentre molte voci già lo volevano sul punto di ritirarsi per fare strada a Santorum. Invece è riuscito a portare a casa un'inaspettata (a dir poco) vittoria in South Carolina ponendosi prepotentemente come unico possibile competitor di Romney. E le sue costanti ottime prestazione nei dibattiti, oltre alla capacità di entrare in connessione con il popolo e interpretarne le istanze (cosa che a Romney proprio non riesce), sembrano offrirgli la chance di restare in corsa fino alla fine e mettere seriamente in discussione l'esito di queste primarie. Però...

mercoledì 25 gennaio 2012

Parte la campagna di Obama

Il discorso sullo stato dell'Unione non avrà lanciato ufficialmente la campagna elettorale di Barack Obama e il presidente non ha approfittato dell'importanza e solennità del palcoscenico per tenere un comizio. Ma non è difficile leggere tra le righe del suo discorso delle chiare allusioni ai suoi rivali e quelli che saranno i temi della sua campagna elettorale.

martedì 24 gennaio 2012

La top 5 del dibattito

E' ormai una lotta a due tra Mitt Romney e Newt Gingrich. Che si sono infatti attaccati a vicenda senza risparmiarsi nulla. Gingrich si trova a suo agio nel ruolo di "Angry Newt", mentre Romney cerca di alzare il livello dello scontro. Per Santorum l'unica chance è equiparare i due al presidente Obama, mentre Ron Paul continua la sua partita da solo.


lunedì 23 gennaio 2012

Gingrich avanti anche in Florida

Ce lo si poteva attendere. Il balzo del gradimento per Newt Gingrich in Florida è merito della sua prestazione in South Carolina. Ma non per questo è meno significativo. Nel primo grande stato in cui si andrà a votare, e in cui iniziano a pesare davvero anche i delegati, Mitt Romney sembrava non avere nulla da temere nonostante il caso South Carolina. Gli uomini che organizzano la sua campagna sono giunti nel profondo sud della costa est già da tempo, lavorando per mettere il risultato in cassaforte con buon anticipo e mandando in onda spot pubblicitari per circa 7 milioni di dollari quando Gingrich non aveva ancora speso nulla. Se all'organizzazione come al solito perfetta di Romney si aggiunge che l'ultimo sondaggio dava in vantaggio il candidato mormone di qualcosa come 24 punti, si capisce perché molti analisti davano la contesa già per chiusa.

domenica 22 gennaio 2012

I due momenti clou di Gingrich

Tutti gli analisti sono d'accordo: una delle principali ragioni della vittoria di Gingrich sta nelle ottime prestazione nei due dibattiti pre-South Carolina. Ecco i due momenti chiave che gli hanno consentito di sconfiggere Romney.

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sabato 21 gennaio 2012

Ultimo sondaggio in S.C.: Gingrich in netto vantaggio

Sfiora i dieci punti il vantaggio di Newt Gingrich in South Carolina secondo le ultime stime del sondaggio PPP. Da evidenziare anche il balzo anche di Rick Santorum.
La vittoria dell'ex speaker è più che una possibilità, e il corso delle primarie potrebbe cambiare.


Polling Data

PollDateSampleMoEGingrich Romney Paul Santorum Perry Spread
PPP (D)1/18 - 1/201450 LV2.537281416--Gingrich +9
Clemson1/18 - 1/19429 LV4.73226119--Gingrich +6
Insider Advantage1/18 - 1/18718 LV3.6322915113Gingrich +3
Rasmussen Reports1/18 - 1/18750 LV4.0333115112Gingrich +2
Politico/Tarrance (R)1/17 - 1/18600 LV4.1303711104Romney +7

venerdì 20 gennaio 2012

Ma Gingrich può davvero vincere le primarie?

In vantaggio in South Carolina e a soli tre punti da Mitt Romney a livello nazionale, l'ascesa di Newt Gingrich sembra farsi sempre più decisa. Ma il candidato social-conservatore può davvero vincere le primarie? E se dovesse riuscirci, può battere Obama?

In South Carolina Gingrich supera Romney

A 24 ore dal voto e ancora prima del dibattito che potrebbe avere ulteriormente rafforzato Gingrich, il candidato social-conservatore supera in South Carolina Romney dai due punti (33 a 31%) del sondaggio Rasmussen, fino ai 6 punti (34 a 28%) del sondaggio PPD. Un dato estremamente importante, confermato da tutti e tre i sondaggi condotti il 18 gennaio. E' il momento di Newt, non ci sono dubbi. Prima di lui, però, sono stati tanti i candidati che nei polls avevano superato o si erano molto avvicinati a Romney. Però loro sono scomparsi, lui è ancora lì. Vedremo se Gingrich riuscirà a dimostrare di non essere un fuoco di paglia.

Polling Data

PollDateSample
Romney Gingrich Paul Santorum Perry Spread










Rasmussen Reports1/18 - 1/18750 LV
313315112Gingrich +2
Insider Advantage1/18 - 1/18718 LV
293215113Gingrich +3
PPP (D)1/18 - 1/18379 LV
283415145Gingrich +6
Politico/Tarrance (R)1/17 - 1/18600 LV
373011104Romney +7
NBC News/Marist1/16 - 1/17684 LV
342416144Romney +10

giovedì 19 gennaio 2012

Rick Perry: lo vogliamo ricordare così

Una fantastica gaffe che resterà nella storia delle campagne elettorali U.S.A.


Rick Perry si ritira e appoggia Gingrich

Rick Perry
Era nell'aria, ma ci si aspettava che l'annuncio sarebbe arrivato solo dopo le elezioni primarie in South Carolina: Rick Perry esce dalla corsa per la candidatura alle presidenziali. Il campo continua a restringersi, e adesso in corsa restano solo in quattro: Mitt Romney, Ron Paul, Rick Santorum e Newt Gingrich. Proprio a quest'ultimo andrà l'endorsement di Perry: "Credo che Newt sia un conservatore visionario che può trasformare questo paese". Parole curiose da parte di chi aveva criticato Gingrich sotto moltissimi aspetti, dalla vita privata alla fede cattolica: "Credo nel potere della redenzione", ha spiegato Perry.

E' il momentum di Gingrich

Secondo il sondaggio condotto Politico.com, Newt Gingrich è a distanza di tiro da Mitt Romney. Il 37% continua ad appoggiare l'ex governatore del Massachusetts, ma l'ex speaker della camera sale al 30%. Le elezioni primarie in South Carolina sono sempre di più una corsa a due, con Ron Paul e Rick Santorum in corsa per il terzo posto e Rick Perry ormai fuori dai giochi. Che il "momentum" sia dalla parte di Gingrich lo dimostra anche il fatto che tra gli elettori che hanno definitivamente deciso quale sarà il loro candidato, la distanza tra Romney e il suo rivale scende a un solo punto: 23 a 22%.

mercoledì 18 gennaio 2012

I conti alle Cayman di Romney

Le risposte vaghe date da Romney riguardo al rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi aveva lasciato un po' perplessi, ma lo scoop della Abc potrebbe sparigliare le carte della nomination repubblicana: Romney ha dei conti alle isole Cayman. Lo staff del candidato ex finanziere della Bain Capital si è affrettato a precisare come sia tutto legale, ma a soli due giorni dalle primarie in South Carolina questa potrebbe essere una bella grana per Romney. Gli Stati Uniti su certe cose non ci vanno leggeri, e se anche fosse "tutto legale", adesso sarà compito del candidato mormone fare piena chiarezza sulla questione.

Gingrich sale nei sondaggi nazionali

Newt Gingirch
La standing ovation ottenuta durante l'ultimo dibattito ha reso Newt Gingrich l'uomo del momento. Lo conferma anche l'ultimo sondaggio di Rasmussen Reports che vede il social-conservatore salire, a livello nazionale, al 27%. Un salto di undici punti rispetto a due settimane fa che lo porta adesso a sole tre lunghezze da Mitt Romney, stabile al 30%.

La guerra dei social-conservatori: Sarah Palin appoggia Newt Gingrigh

Non è un endorsement ufficiale, ma Sarah Palin ha dichiarato il suo appoggio al candidato social-conservatore Newt Gingrich: "Se potessi votare in South Carolina, voterei per lui". Una dichiarazione importante che rende ancora più forte l'immagine di Gingrich come unico possibile anti-Romney. Immagine che lo stesso candidato vuole rafforzare: "A questo punto, ogni voto per Santorum o Perry è un voto che aiuta Mitt Romney a consolidarsi come candidato alle presidenziali. L'unico motivo per cui è ancora in testa, è che il campo social-conservatore è diviso", ha dichiarato Gingrich. Ma è difficile che i due contendenti si ritirino, almeno non prima delle imminenti elezioni primarie in South Carolina, dove si vota sabato.

martedì 17 gennaio 2012

Romney balbetta sulle tasse

Si era già notato: quando Romney può parlare liberamente se la cava più che bene. Quando invece è sotto attacco o messo sotto pressione da domande incalzanti non si mostra più così sicuro di sé. Ed è anche decisamente evasivo.



Tutti contro Romney durante il dibattito repubblicano

E' stato uno dei dibattiti più vivaci fino a questo momento, in grado di far dimenticare la soporifera accoppiata pre-New Hampshire. Il copione seguito è sempre il solito: tutti contro Romney, a cui è stato chiesto contro del suo lavoro alla Bain Capital, di quando mostrerà la dichiarazione dei redditi, di come si sia comportato come governatore del Massachusetts. Ma il momento più duro da affrontare è stato l'attacco di Santorum sulla possibilità di voto per chi è stato in prigione o è in libertà condizionata. Attaccandolo da sinistra, stranamente, Santorum ha chiesto a Romney se non pensa che chi è stato in prigione abbia il diritto di riconquistare il diritto di voto. Una trappola in cui Romney è caduto, visto che dopo aver risposto "non credo che persone violente debbano avere il diritto di voto", gli è stato chiesto conto di come mai allora non si fosse opposto alla permissiva legge in materia del Massachusetts.

(clicca "continua a leggere" per vedere gli highlights del dibattito)

lunedì 16 gennaio 2012

Perché Huntsman non aveva chance

Jon Huntsman
"Dove ha sbagliato Jon Huntsman? Si è candidato nel 2012 invece che nel 1988". Così la vicepresidente del democratico Center for American Progress, Daniela Gibbs Leger, ha spiegato la ragione del ritiro di Huntsman dalla corsa per le presidenziali. Una frase che la dice lunga su che tipo di candidato l'ex ambasciatore cinese fosse, e su quanto sia cambiato il GOP negli ultimi vent'anni grazie a massicce dosi di neo-con, teo-con, tea party e compagnia.

domenica 15 gennaio 2012

Lo spot iper-conservatore di Romney

Ne hanno messo in dubbio le credenziali conservatrici, e Mitt Romney reagisce con uno spot pro-life. Evidentemente non si sente ancora così sicuro di avere in tasca la candidatura.

sabato 14 gennaio 2012

Sondaggi: Gingrich a caccia di Romney

Sembra sempre di più delinearsi quale sarà il duello decisivo e chi sarà l'unico contendente a poter mettere in dubbio la candidatura di Mitt Romney: Newt Gingrich. Nonostante Romney si sia ripreso dal tonfo (ma viene da dubitare dell'accuratezza del sondaggio del 11 gennaio), Gingrich guadagna tre punti e si porta a cinque punti di distacco dal miliardario mormone. Un distacco non da poco, ma che potrebbe almeno impedire a Romney di sferrare il colpo decisivo già in South Carolina. Santorum si conferma molto staccato: le voci che volevano Newt Gingrich abbandonare la corsa per appoggiare il candidato italo-americano si sono mostrate decisamente affrettate.

Clicca su "continua a leggere" per vedere il sondaggio

venerdì 13 gennaio 2012

Caso Bain: Romney al contrattacco

Che si fosse trattato di un boomerang era abbastanza chiaro. Dei repubblicani accusano Romney per il suo lavoro, non simpatico ma lecito, in una società privata? Mmhh. Oltre a offrirgli su un piatto d'argento la possibilità di porsi come il "candidato che difende la libera impresa", i suoi avversari nel GOP (e in particolare Newt Gingrinch) si sono trovati a essere accomunati a quel "radicale socialista" di Obama. Forse non ce n'era neanche bisogno, ma Romney ha deciso di chiudere (probabilmente) il discorso con questo spot.

Che fine ha fatto il Tea Party?

La prima beniamina del Tea Party a ritirare la sua candidatura alle primarie è stata Sarah Palin, una delle personalità cruciali del movimento anti-tasse. Dopo di lei è stata la volta di Herman Cain e  soprattutto Michele Bachmann, i due candidati su cui il partito del tè aveva puntato. E se a tutto questo aggiungiamo la disastrosa campagna di Rick Perry, che ormai ha almeno un piede fuori dalle primarie, si capisce quanto poco incisivo sia stato finora il ruolo del Tea Party nelle elezioni presidenziali 2012.

giovedì 12 gennaio 2012

La campagna mascherata di Barack Obama

Barack Obama
"Non siamo in campagna elettorale", ripete lo staff di Barack Obama per mettere in mostra come il presidente  sia impegnato in cose ben più serie, come l'economia e la creazione di posti di lavoro. Curioso però che Obama abbia organizzato mercoledì scorso alla Casa Bianca un forum in cui nel suo discorso di 13 minuti, davanti a numerosi e potenti uomini d'affari, ha insistito sull'importanza di evitare delocalizzazioni e di mantenere i posti di lavoro "in posti come il Michigan o l'Ohio, la Virginia o il North Carolina" (tutti stati-chiave in ottica elettorale). Tutto questo esattamente il giorno dopo le primarie in New Hampshire. Quelle primarie che hanno visto vincere Mitt Romney nonostante le accuse, guarda un po', di aver causato la perdita di moltissimi posti di lavoro nel suo passato di imprenditore alla società di ristrutturazione finanziaria Bain. Ottenendo così due risultati: porsi come uno che lotta per creare, e non distruggere, posti di lavoro e togliere qualche titolo di giornale a Romney e i repubblicani.

Sondaggi: brusco calo per Romney in South Carolina

In soli 4 giorni un salto all'indietro di sette punti: è il calo subito da Mitt Romney in South Carolina, dove secondo gli ultimi sondaggi il favorito alla candidatura repubblicana è sceso dal 30 al 23%. Probabilmente la causa è da ricercare nella frase di Romney "Mi piace licenziare" (utilizzata dai suoi avversari estrapolandola completamente dal contesto e dandogli un significato che non aveva) e il suo passato, messo all'indice in questi giorni, alla guida della società di ristrutturazione finanziaria Bain. E in uno stato come il South Carolina, dove c'è una forte working class conservatrice, sono cose che restano in mente.

mercoledì 11 gennaio 2012

Santorum o Gingrich? E' il momento di scegliere

Newt Gingrich e Rick Santorum
Una cosa è certa: il "momentum" di Rick Santorum è andato in fumo. Il candidato di cui tutto il mondo ha parlato dopo la sorprendente quasi-vittoria in Iowa è tornato bruscamente con i piedi per terra in New Hampshire, dove ha raccolto solo il 9% dei consensi. Non si tratta di una sorpresa: Santorum è un candidato forte negli stati conservatori e, per ammissione del suo staff, in New Hampshire non ha speso cifre considerevoli, preservando i suoi soldi per il South Carolina. Dove però è d'obbligo un ottimo risultato, se vuole continuare la sua corsa. Per questo motivo molti analisti sono rimasti perplessi davanti alla sua decisione di insistere fino alla fine sul New Hampshire, invece di trasferire con anticipo armi, bagagli e risorse direttamente nel Sud, dove per Santorum si gioca la partita cruciale.

Romney vince in N.H. Ma ancora non basta

Tutto secondo i sondaggi: Mitt Romney vince le primarie del New Hampshire con il 39% dei voti, seguito da Ron Paul con il 23%. Huntsman si conferma la sorpresa, posizionandosi terzo e raccogliendo il 17% dei consensi. Appena dietro, continua la guerra social-conservatrice tra Santorum (9%) e Gingrich (9%). Il singolo punto percentuale raccolto da Perry conferma come il candidato texano sia ormai fuori dai giochi.

martedì 10 gennaio 2012

Ancora Ron Paul: lo spot anti-Santorum

Mentre si attendono i risultati del New Hampshire, molti hanno già lo sguardo rivolto al South Carolina. Tra questi Ron Paul, l'anarco-libertario spera di riuscire ad arrivare secondo nel voto di questa notte, ma nel frattempo i suoi spot stanno già circolando in South Carolina, dove si voterà il 21 gennaio. E se in New Hampshire l'obiettivo dei suoi attacchi è stato John Huntsman, in uno stato conservatore come S.C. il target è Rick Santorum.


The Manchurian candidate: lo spot anti Huntsman

Lo staff di Ron Paul dev'essere un po' preoccupato dalla crescita di John Huntsman, visto che da qualche giorno circola uno spot contro il candidato di centro-destra come questo... Una cosa però non si capisce, qual è la colpa di Huntsman? Essere stato ambasciatore in Cina? Parlare cinese? Avere una figlia adottiva cinese? Non solo: gira la voce abbastanza improbabile che sia Huntsman stesso il responsabile di questo video con lo scopo di infangare Ron Paul. Una voce che quanto meno la dice lunga sul valore dello spot in sé.




lunedì 9 gennaio 2012

L'unico scenario che spaventa Romney

John Huntsman
John Huntsman, fino a ieri praticamente uno sconosciuto, potrebbe (potrebbe) turbare i sonni di Mitt Romney. Dopo la buona performance nei dibattiti del week-end, i suoi numeri sono in netta risalita. In New Hampshire lo attestano attorno a un ottimo 16%, con la seria possibilità che arrivi terzo dopo Romney e Paul. Forse è un po' tardi, ma questa situazione non è frutto del caso: Huntsman ha infatti puntato tutto su uno stato liberal come il New Hampshire, proprio per ottenere una buon risultato che gli garantisca visibilità in un momento cruciale. E se riuscisse a ripetere una buona prestazione il 21 gennaio in South Carolina, ecco che Mitt Romney potrebbe iniziare a preoccuparsi.

Dopo i dibattiti: chi sale e chi scende

La situazione in New Hampshire è già delineata, con Mitt Romney sempre in grande vantaggio per il voto di martedì. Nonostante questo, il week-end di dibattiti ha portato qualche novità: Huntsman è emerso come nuovo possibile competitor, Gingrich ha ricacciato indietro i tentativi di Santorum di farlo fuori, Rick Perry è riuscito a non fare gaffe e tutti quanti hanno dato addosso al favorito nella corsa alla candidatura repubblicana.

domenica 8 gennaio 2012

Il secondo round del dibattito in New Hampshire

Il dibattito della NBC
Tutti addosso a Romney. Se nel primo dibattito gli avversari del favorito alla candidatura repubblicana si erano scannati tra di loro, con l'obiettivo di presentarsi come vera alternativa, nel secondo round è stato Mitt Romney l'obiettivo da colpire. Adesso gli occhi sono tutti puntati sui sondaggi, per vedere se i colpi sono andati a segno.

Il dibattito del GOP per il New Hampshire

Pare che sia stato un dibattito imbarazzante per la pochezza dei contenuti... In meno di tre minuti, gli highlights scelti dall'Huffington Post


sabato 7 gennaio 2012

Romney in testa anche in South Carolina

Mitt Romney
E se Romney riuscisse a mettere assieme 3 o 4 vittorie di fila? Difficile a quel punto pensare che i suoi competitors lo possano spodestare. Ma è proprio questa la situazione che si va delineando secondo i nuovi sondaggi, che danno Mitt Romney in vantaggio anche nella conservatrice South Carolina, dove si voterà il 21 gennaio. Una previsione che, se si avverasse, porrebbe una seria ipoteca sulla nomination del miliardario mormone.

I due nuovi sondaggi, della CNN e di Rasmussen Reports, sono tra loro però un po' contrastanti. Romney viaggia infatti secondo la prima al 37%, secondo RR al 27%, un bel divario. Ma che conferma comunque la crescita del candidato presidente in pectore, che nei sondaggi di metà dicembre veniva dato al 19%.

venerdì 6 gennaio 2012

Lo spot "super cool" di Ron Paul per le primarie 2012

Obama annuncia i tagli alla difesa

Mentre tutti i repubblicani parlano di tagli alla spesa, Barack Obama annuncia tagli alla Difesa per 450 miliardi di dollari. E intanto la disoccupazione cala di colpo: 200mila posti di lavoro in più.


giovedì 5 gennaio 2012

Sondaggio: Romney in testa, ma Santorum cresce

Le ultime rilevazioni nei sondaggi mostrano come la situazione sia in evoluzione. Il boom di Santorum in seguito alla quasi-vittoria in Iowa colpisce pesantemente i suoi diretti avversari del campo social-conservatore. Discorso diverso per Ron Paul, l'outsider del GOP non viene infatti intaccato dagli avvenimenti degli ultimi giorni. Mitt Romney si conferma come il più credibile avversario di Barack Obama.

A livello nazionale il miliardario mormone cresce infatti di un punto rispetto a due settimane fa, raggiungendo il 29% dei consensi (il suo problema principale rimane però il poco entusiasmo che i suoi sostenitori mostrano). Prevedibile il balzo di Rick Santorum: se poco più di due settimane fa era un quasi sconosciuto che arrivava al 4% delle preferenze, adesso il candidato italo-americano è sulle prime pagine di tutto il mondo e ottiene il 21% delle preferenze. A pagarne le conseguenze è soprattutto Gingrich, che passa da un ottimo 28% (alla pari con Romney) a un 16% che, per il momento, ne ridimensiona nettamente le ambizioni presidenziali. Meno eclatante, ma non migliore, la situazione di Rick Perry, dal 7% al 4%. Ron Paul, che attrae un bacino di elettori molto diverso dai social-conservatives deve comunque cedere due punti, passando dal 14 al 12%.

* nota metodologica: RCP Average è la media di tutti i sondaggi mostrati, e che in questo caso non abbiamo preso in considerazione.

Polling Data

PollDateSampleRomney Gingrich Paul Santorum Perry Huntsman Spread
RCP Average12/14 - 1/4--26.822.612.88.65.82.2Romney +4.2
Rasmussen Reports1/4 - 1/41000 LV2916122144Romney +8
Gallup Tracking12/28 - 1/41000 RV2719131162Romney +8
CNN/Opinion Research12/16 - 12/18436 A282814472Tie
ABC News/Wash Post12/15 - 12/18RV303015462Tie
CBS News12/14 - 12/18291 RV202010361Tie



Tutti contro Romney. Ma lui se la ride.

Mitt Romney
Il miglior alleato di Mitt Romney sono i suoi avversari. Perché poco credibili e ancor più divisi, soprattutto nel campo dei social-conservatives. Adesso è il momento di Santorum, ma Gingrich è ancora forte (e con il dente avvelenato) e Rick Perry non si è ritirato. E a loro va aggiunto l'anarco-liberista Ron Paul. Esattamente la situazione in cui Romney sperava di trovarsi alla vigilia del voto in New Hampshire, dove è dato in vantaggio di almeno dieci punti sul secondo.

La situazione può essere riassunta così: Romney non entusiasma quasi nessuno, ma i supporter più conservatori dell'elefantino non hanno ancora deciso chi sarà l'uomo attorno al quale fare quadrato. Con il risultato che, se il quadro non evolve rapidamente, nelle prossime settimane vedremo una situazione del tipo Romney-contro-qualcun altro in ogni stato in cui si andrà a votare. E se anche Romney dovesse uscire sconfitto, per esempio in South Carolina o Florida, sarà lui a essere circondato sempre più da un'aura presidenziale: l'avversario contro cui tutti devono fare i conti.


mercoledì 4 gennaio 2012

Il discorso di Santorum dopo i caucuses dell'Iowa

"Game on! You have taken the first step of taking back this country"




Se è tutta una questione di tempismo

Rick Santorum
In origine fu Sarah Palin, ma sappiamo tutti com'è finita. Poi è stato il momento, in ordine sparso, di Herman Cain, Michelle Bachmann, Rick Perry. Uno dopo l'altro, si sono tutti sentiti per qualche giorno, al massimo qualche settimana, i principali competitor del candidato repubblicano in pectore Mitt Romney. A cui vanno aggiunti i due avversari più credibili: Newt Gingrich (che molti danno già per finito, ma è ancora in testa ai sondaggi nazionali) e Ron Paul.

E come è capitato a tutti loro, doveva prima o poi capitare anche a Rick Santorum. La differenza sta nel "poi". Il momento di Santorum è infatti capitato proprio nel momento in cui le votazioni per le primarie sono cominciate, e non solo: il testa a testa ottenuto nei caucuses dell'Iowa contro Romney lo vede infatti uscire come il vero vincitore.