lunedì 9 gennaio 2012

L'unico scenario che spaventa Romney

John Huntsman
John Huntsman, fino a ieri praticamente uno sconosciuto, potrebbe (potrebbe) turbare i sonni di Mitt Romney. Dopo la buona performance nei dibattiti del week-end, i suoi numeri sono in netta risalita. In New Hampshire lo attestano attorno a un ottimo 16%, con la seria possibilità che arrivi terzo dopo Romney e Paul. Forse è un po' tardi, ma questa situazione non è frutto del caso: Huntsman ha infatti puntato tutto su uno stato liberal come il New Hampshire, proprio per ottenere una buon risultato che gli garantisca visibilità in un momento cruciale. E se riuscisse a ripetere una buona prestazione il 21 gennaio in South Carolina, ecco che Mitt Romney potrebbe iniziare a preoccuparsi.


L'ex ambasciatore americano in Cina si posiziona infatti come candidato di centro-destra, e quindi unica alternativa a Romney per i repubblicani moderati. Una eventuale crescita di Huntsman andrebbe quindi a scapito del candidato presidente in pectore, drenando consensi alla sua sinistra.

Ma per riuscire a preoccupare seriamente Romney, la crescita di Huntsman non è sufficiente. A questa si deve accompagnare una chiara indicazione su chi sarà il social-conservative dietro cui si coalizzerà l'anima più conservatrice del GOP. In breve, è il momento di scegliere tra Santorum e Gingrich (le chance di Perry appaiono ormai azzerate), se non dopo il New Hampshire (dove i due sono dati quasi alla pari), sicuramente dopo il South Carolina (in cui al momento è favorito Gingrich).

Uno scenario in cui Romney si trovasse a fronteggiare un candidato a lui alternativo come Huntsman e contemporaneamente un fronte conservatore compatto - e in grado di mettere assieme almeno il 30% dei voti più o meno ovunque - potrebbe mettere in dubbio l'investitura dell'ex governatore del Massachusetts.

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