giovedì 12 gennaio 2012

La campagna mascherata di Barack Obama

Barack Obama
"Non siamo in campagna elettorale", ripete lo staff di Barack Obama per mettere in mostra come il presidente  sia impegnato in cose ben più serie, come l'economia e la creazione di posti di lavoro. Curioso però che Obama abbia organizzato mercoledì scorso alla Casa Bianca un forum in cui nel suo discorso di 13 minuti, davanti a numerosi e potenti uomini d'affari, ha insistito sull'importanza di evitare delocalizzazioni e di mantenere i posti di lavoro "in posti come il Michigan o l'Ohio, la Virginia o il North Carolina" (tutti stati-chiave in ottica elettorale). Tutto questo esattamente il giorno dopo le primarie in New Hampshire. Quelle primarie che hanno visto vincere Mitt Romney nonostante le accuse, guarda un po', di aver causato la perdita di moltissimi posti di lavoro nel suo passato di imprenditore alla società di ristrutturazione finanziaria Bain. Ottenendo così due risultati: porsi come uno che lotta per creare, e non distruggere, posti di lavoro e togliere qualche titolo di giornale a Romney e i repubblicani.


Non si è trattato di un caso isolato: la settimana prima il presidente aveva nominato Richard Cordray a direttore del nuovo Consumer Financial Protection Board, tenendo poi un discorso appassionato sull'importanza della difesa dei consumatori in una scuola vicino a Cleveland. Il caso ha voluto che l'importante appuntamento si sia tenuto, quando?, il giorno dopo le primarie in Iowa.

Appuntamenti di lavoro, senza dubbio, ma piazzati in momenti strategici della campagna elettorale dei suoi avversari per sottrarre loro un po' di visibilità e galvanizzare i suoi sfiduciati supporter. Si potrebbe dire che la campagna di Obama sia cominciata proprio dicendo di non essere in campagna elettorale, perché le priorità sono ben altre. Un'interpretazione un po' cinica, ma probabilmente non lontana dalla realtà. Questa strategia gli consente inoltre di affinare il proprio messaggio in un periodo in cui l'attenzione è spostata sulle primarie del GOP, e che quindi il presidente può utilizzare come training camp. Se ne deve essere accorto Mitt Romney, che recentemente ha aumentato gli attacchi a Obama, accusandolo di essere un presidente che si sveglia ogni mattino pensando che "le cose potrebbero andare peggio" e sottolineandone il carattere, a suo dire, troppo "europeo" e "socialista".

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