giovedì 5 gennaio 2012

Sondaggio: Romney in testa, ma Santorum cresce

Le ultime rilevazioni nei sondaggi mostrano come la situazione sia in evoluzione. Il boom di Santorum in seguito alla quasi-vittoria in Iowa colpisce pesantemente i suoi diretti avversari del campo social-conservatore. Discorso diverso per Ron Paul, l'outsider del GOP non viene infatti intaccato dagli avvenimenti degli ultimi giorni. Mitt Romney si conferma come il più credibile avversario di Barack Obama.

A livello nazionale il miliardario mormone cresce infatti di un punto rispetto a due settimane fa, raggiungendo il 29% dei consensi (il suo problema principale rimane però il poco entusiasmo che i suoi sostenitori mostrano). Prevedibile il balzo di Rick Santorum: se poco più di due settimane fa era un quasi sconosciuto che arrivava al 4% delle preferenze, adesso il candidato italo-americano è sulle prime pagine di tutto il mondo e ottiene il 21% delle preferenze. A pagarne le conseguenze è soprattutto Gingrich, che passa da un ottimo 28% (alla pari con Romney) a un 16% che, per il momento, ne ridimensiona nettamente le ambizioni presidenziali. Meno eclatante, ma non migliore, la situazione di Rick Perry, dal 7% al 4%. Ron Paul, che attrae un bacino di elettori molto diverso dai social-conservatives deve comunque cedere due punti, passando dal 14 al 12%.

* nota metodologica: RCP Average è la media di tutti i sondaggi mostrati, e che in questo caso non abbiamo preso in considerazione.

Polling Data

PollDateSampleRomney Gingrich Paul Santorum Perry Huntsman Spread
RCP Average12/14 - 1/4--26.822.612.88.65.82.2Romney +4.2
Rasmussen Reports1/4 - 1/41000 LV2916122144Romney +8
Gallup Tracking12/28 - 1/41000 RV2719131162Romney +8
CNN/Opinion Research12/16 - 12/18436 A282814472Tie
ABC News/Wash Post12/15 - 12/18RV303015462Tie
CBS News12/14 - 12/18291 RV202010361Tie





Gli occhi adesso sono però tutti puntati sulle primarie in New Hampshire, dove si voterà il 10 gennaio. In uno stato considerato liberal Romney viaggia su uno stabile 40%. Seguito da Ron Paul, che passa al 18% cedendo tre punti e Santorum, che raddoppia i suoi voti virtuali e arriva all'8%. Appena dietro Gingrich e Huntsman (espressione di un Partito Repubblicano vecchio stampo) al 7%. Fanalino di coda Rick Perry: alla fine di dicembre era accreditato del 3%, adesso mette assieme uno 0 bello tondo.

Polling Data

PollDateSampleRomney Paul Gingrich Huntsman Santorum Bachmann Perry Cain Spread
RCP Average12/27 - 1/4--39.320.010.710.35.04.02.0--Romney +19.3
Suffolk Tracking1/3 - 1/4500 LV411877810--Romney +23
NH Journal/Magellan (R)12/27 - 12/28648 LV41211212443--Romney +20
PPP (D)12/27 - 12/28830 LV36211312373--Romney +15

Mancano sondaggi nuovi sul South Carolina, in cui si voterà il 21 di gennaio. E si nota. In uno stato tradizionalmente conservatore, i polls effettuati il 18 dicembre davano Gingrich nettamente in testa (34%), seguito a distanza dal solito Romney al 20%. Santorum è parecchio indietro al 3%. Ma queste sono rilevazioni che precedono il suo exploit in Iowa.

Polling Data

PollDateSampleGingrich Romney Paul Bachmann Perry Santorum Huntsman Cain Spread
RCP Average12/6 - 12/19--34.520.08.56.55.03.03.5--Gingrich +14.5
Insider Advantage12/18 - 12/18736 LV311978544--Gingrich +12
Clemson12/6 - 12/19600 LV3821105523--Gingrich +17

Un paio di conclusioni si possono trarre: Romney è sempre il più forte, Paul non perde estimatori per strada (tra cui anche non pochi appartenenti a Occupy Wall Street), mentre la girandola social-conservatrice al momento premia Santorum.

Tutti i dati sono presi da RealClearPolitics.com

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