mercoledì 25 gennaio 2012

Parte la campagna di Obama

Il discorso sullo stato dell'Unione non avrà lanciato ufficialmente la campagna elettorale di Barack Obama e il presidente non ha approfittato dell'importanza e solennità del palcoscenico per tenere un comizio. Ma non è difficile leggere tra le righe del suo discorso delle chiare allusioni ai suoi rivali e quelli che saranno i temi della sua campagna elettorale.


La polemica sulla Bain Capital e sul 14% di tasse pagate dal multimiliardario Romney non poteva arrivare in un momento migliore per Obama, che durante il discorso ha potuto sottolineare come dopo la riforma nessuno che guadagni più di un milione di dollari l'anno potrà pagare meno del 30% di tasse, secondo la "Buffet Rule". Un argomento difficile da affrontare in un paese in cui ogni volta che si parla di tassare i più ricchi viene rispolverata l'accusa di "punire chi si impegna". Ma grazie alle primarie del GOP, Obama si è trovato la strada spianata per lanciare quello che sarà un argomento chiave della campagna presidenziale.

L'altro argomento chiave sarà l'economia e la creazione di posti di lavoro. Topic che ha trovato Obama sulla difensiva, impegnato a ricordare come si fossero persi 4 milioni di posti di lavoro prima che lui diventasse presidente e altri 4 prima che le sue politiche del lavoro fossero in funzione. Un modo di ricordare agli elettori come non sia lui il responsabile della situazione economica degli Stati Uniti che però potrebbe non piacere agli americani, stufi di sentire accusare chi ha governato nel passato e desiderosi solo di lasciarsi tutto questo alle spalle.

Una terza questione potrebbe rivelarsi cruciale anche se per il momento è  stata ampiamente sottovalutata: l'immigrazione. Nel 2012 Obama non avrà modo di fare passare la riforma per dare la cittadinanza a giovani immigrati illegali che frequentino il college o svolgano servizio militare. Ma sottolineando la sua volontà di dare corso alla riforma il presidente ha potuto marcare la sua netta differenza con Gingrich e Romney, che osteggiano, come tutti i repubblicani, la proposta di legge. Senza forse comprendere fino in fondo come il voto del latinos sia essenziale e potrebbe essere la chiave delle presidenziali, soprattutto in swing states come il Colorado, il New Mexico, il Nevada e la Florida.

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