mercoledì 8 febbraio 2012

Tre vittorie resuscitano Santorum. E adesso?

Rick Santorum è resuscitato. L’inaspettato (fino a un certo punto) filotto di tre vittoria in Minnesota, Colorado e Missouri (solo un “beauty contest”) rilancia una candidatura che fino a pochi giorni fa era data per finita. La tripletta messa segno dall’ex senatore della Pennsylvania da un bello scossone alla campagna e pone seri dubbi sulla capacità di Gingrich di essere l’anti Romney, visto che l'ex speaker è arrivato terzo in Colorado e quarto in Minnesota (alla strana competizione del Missouri non ha nemmeno partecipato). A questo punto della corsa, Gingrich ha vinto uno stato, Santorum quattro. Conterà poco in termini di delegati, ma conta molto in termini di visibilità e momentum. Non solo, il “rimbalzo” di Santorum evidenzia anche la manifesta incapacità di Romney di coalizzare attorno a sé il consenso dei repubblicani.


Dopo le vittorie in Florida e in Nevada, Romney aveva riconquistato l’aura di inevitabilità, ma a questo punto è chiaro come l’aura del candidato mormone vada e venga. Alla fine la maggiore organizzazione e la quantità di soldi a disposizione potranno avere la meglio, visto che la sua è l’unica campagna costruita fin dall’inizio pensando sul lungo termine, ma il solo fatto che si continui a parlare di come Romney vincerà lo stesso “perché ha i soldi” non può che offuscarne l’immagine.

Santorum è quindi riuscito a mettere nuovamente in difficoltà Romney dopo avergli rovinato l’esordio delle primarie in Iowa. In Colorado Santorum ha vinto con il 40% (Romney al 34%) in uno stato in cui il candidato mormone nel 2008 aveva ottenuto il 60%. La vittoria in Missouri sarà anche simbolica, nonostante l’alta partecipazione, ma unita alla vittoria in Minnesota (Santorum 44%, Romney terzo col 16% dietro Paul) rilancia fortemente la candidatura dell’italo-americano, che adesso può seriamente sperare di ricavare i fondi che gli servono per continuare la corsa e per scavalcare definitivamente Gingrich, ottenendo il supporto una volta per tutte del Tea Party, degli evangelici e repubblicani più conservatori (componenti molto forti negli stati in cui si è votato ieri). Ma perché è andato tutto così bene a Santorum? I temi sociali su cui Santorum ha costruito la sua candidatura sono ritornati in cima all’agenda negli States: la questione dell’aborto è tornata a far parlare di sé prepotentemente, idem per le nozze gay. Inoltre la disoccupazione è in calo, cosa che indebolisce il messaggio “solo economia” di Romney.

Nel suo discorso dopo la vittoria Santorum non ha puntato Gingrich e solo in parte Romney. L’obiettivo è già Barack Obama: “Io non sono qui in quanto alternativa conservatrice a Romney, ma in quanto alternativa conservatrice a Obama”. Un tentativo di guardare avanti e mettersi in mostra non come candidato del momento, o come candidato che può mettere in difficoltà Romney, ma come candidato vero e a livello nazionale, che punta a tutti gli effetti a ottenere la nomination. L’eco delle tre vittorie si sentirà in tutta la nazione, e aiuterà Santorum a veicolare il messaggio populista che lo rende il candidato preferito dalla working class bianca.

L’unica buona notizia per Romney è che il campo social-conservatore, che sembrava aver individuato in Gingrich il suo paladino, a questo punto si spaccherà nuovamente in due riducendo il suo effettivo potenziale. Una questione che Gingrich, mentre sotto i riflettori c’è Santorum, deve tenere fuori dal dibattito: “Il vero punto oggi è che per i media delle élite sarà molto difficile raccontarci la storia di Romney come candidato inevitabile”. Ma adesso per Gingrich si riducono le chance di raccogliere attorno a sé tutto il consenso anti-Romney per poi capitalizzarlo durante la convention. Santorum sarà il suo compagno di viaggio ancora a lungo.

La speranza per Romney è di fare bene nelle elezioni in Arizona e Michigan tra tre settimane, per arrivare un po’ più in forma alla fondamentale notte del Super Tuesday (il 6 marzo), in cui la sua superiore organizzazione elettorale dovrebbe poter fare la differenza. Ma dopo questa notte, la gara si è riaperta.

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