Ancora un mese e molto probabilmente Barack Obama conoscerà il suo sfidante, che quasi sicuramente risponderà al nome di Mitt Romney. Nel frattempo la maggior parte dei mass media è impegnata a monitorare il saliscendi del gradimento di Obama, che nel giro di una settimana è sceso da un +2 a un -4 secondo le ultime rilevazioni.
Ma per Barack Obama e gli uomini della sua campagna elettorale quello che conta davvero non è tanto il gradimento in assoluto del presidente, ma il suo gradimento relativo. Rispetto ai suoi avversari. E su questo fronte per il momento Obama può dormire sonni tranquilli.
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Obama contro Romney
Con la sola eccezione di un sondaggio del 7-10 marzo, Obama è costantemente dato in vantaggio su Mitt Romney, con distacchi che hanno toccato punte poco credibili del 12%, ma che confermano come al momento sia il candidato mormone a rincorrere, in media del 4,5%. Una situazione che comunque potrebbe cambiare durante le elezioni generali, ma - visto il momento difficile attraversato dagli U.S.A. - questi sondaggi sono un'ottima notizia per il presidente in carica.
Obama contro Santorum
L'ipotesi di una vittoria di Santorum nelle primarie repubblicane diventa sempre più improbabile, anche se l'ultima parola non è ancora detta. Ma anche se l'italo-americano dovesse compiere il miracolo sembra avere davvero poche chance contro Barack Obama. Nel mese di marzo il candidato iper-conservatore non si è mai avvicinato a Obama, neanche nei giorni di massimo "momentum". Secondo gli ultimi sondaggi è dietro di 8 punti, e la media del distacco è ancora più notevole: 8,8%. Il che significa che l'ex senatore della Pennsylvania se la cava poco meglio degli altri due candidati repubblicani, ormai fuori dai giochi: Ron Paul e Newt Gingrich sono dati dietro di dieci punti tondi.
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