venerdì 30 marzo 2012

Per Santorum è davvero finita?

Gli ultimi sondaggi sul Wisconsin mostrano un Santorum sempre più in difficoltà, distante sette punti da Romney quando mancano solo sei giorni all'apertura delle urne. Secondo molti analisti, le primarie in Wisconsin rappresentano l'ultima spiaggia per il candidato italo-americano, ormai dato per sicuro sconfitto a vantaggio di Romney. Ma è proprio così?

L'epitaffio è già stato scritto da tempo per Ron Paul e Newt Gingrich, anche se nessuno dei due ha ancora mostrato intenzione di abbandonare e sembrano voler sperare fino alla fine nella possibilità di una open-convention che difficilmente andrebbe a loro vantaggio. Ma vale lo stesso anche per Santorum? Le ultime due primarie, entrambe in grandi stati, sono andate esattamente come previsto: larga vittoria per Romney in Illinois e altrettanto per Santorum in Louisiana. E prima di queste due, Santorum sembrava abbondantemente in gara.


Oggi invece tutti i media si affrettano a dichiarare la vittoria di Romney, mettendo all'angolo un candidato che ha ancora voglia di combattere. I mezzi di comunicazione sembrano annoiati dal duello e desiderosi di passare al prossimo step: Romney vs. Obama. Inserendoci anche le speculazioni - che iniziano a circolare insistentemente - su chi possa essere il candidato vice-presidente. Santorum la pensa allo stesso modo: "Vogliono solo tornare a casa e smettere di scrivere di questa cosa. Sono stanchi".

Ma forse sono stanchi perché sentono che questa corsa non ha più molto da dire, la loro stanchezza li porta a sottolineare come le chance di Santorum stiano a zero e questo danneggia Santorum, che ha bisogno di tutta l'attenzione possibile se vuole sperare di portare avanti la sua battaglia contro "l'inevitabile Romney". E siccome, a parte la breve parentesi del 4 aprile, non ci sono in programma grossi eventi fino alle primarie decisive del 21-24 aprile, la missione di Santorum sembra ardua.

D'altra parte come può l'ex senatore della Pennsylvania sperare di recuperare delegati, con Mitt Romney che lo sta più che doppiando? Forse però bisognerebbe sottolineare di più come Romney abbia conquistato solo la metà dei delegati che gli servono. La possibilità che il miliardario mormone arrivi alla convention di Tampa senza tutti i delegati necessari in mano c'è. E a quel punto potrebbe scattare il "liberi tutti", visto che i delegati non sono obbligati a votare per il candidato che ha vinto il loro stato. O Romney arriva alla convention superando abbondantemente il numero che gli serve, oppure Santorum potrebbe chiedere riconteggi, alcuni delegati potrebbe sganciarsi, e insomma la situazione diventare parecchio complicata.

In queste primarie devono ancora andare al voto i tre stati più importanti e solo il 45% dei delegati è stato assegnato. Santorum, nonostante tutto, fa bene a conservare qualche speranza. Ma deve riuscire a rompere il silenzio che sta circondando queste primarie e riportare l'attenzione sulla corsa per la nomination. Ci ha provato con il provocatorio spot "Obamaville" (un must), ma non basta. E finché gli elettori sono distratti, la strada di Romney è tutta in discesa.

Nessun commento:

Posta un commento