lunedì 27 febbraio 2012

Obama continua a crescere. E sogna di sfidare Santorum

Barack Obama e Rick Santorum hanno lo stesso sogno: che Santorum vinca le primarie repubblicane. Praticamente tutti gli analisti concordano: se dovesse essere il candidato italo-americano a portare a casa la nomination, per il presidente in carica sarà più o meno un gioco da ragazzi riuscire a essere riconfermato per altri quattro anni. Per quale motivo? La definizione che la columnist del Washington Post Kathleen Parker ha dato di Santorum è la più chiara: "E' un brav'uomo che vive nel secolo sbagliato".

Alcune delle tematiche che l'ex senatore della Pennsylvania porta avanti (per esempio sulla contraccezione e l'aborto) possono rappresentare il nocciolo duro dell'elettorato repubblicano, quello che in effetti vota alle primarie, ma sono troppo lontane dalla maggioranza degli americani, e quindi dagli elettori indipendenti e moderati che sono fondamentali per vincere le presidenziali. Argomento che ci riporta dritti dritti alla percezione che molti hanno del GOP: un partito che deve cambiare o rischia l'estinzione.


Il tema è venuto fuori in seguito alla proposta di legge di Obama sulla sanità, che obbliga tutte le aziende, enti e società (comprese quindi le scuole cattoliche) a pagare i contraccettivi per i dipendenti. Una provocazione che ha avuto un immediato risultato: se il timore dei democratici era che Obama passasse per fanatico pro-choice, il risultato è stato invece che i repubblicani si sono scannati per decretare chi tra loro fosse il più estremista pro-life, portando il dibattito su tematiche spesso davvero anacronistiche (c'è ancora chi può dire che l'astinenza sia il miglior contraccettivo? Negli States, sì).

E quindi un Santorum che inizialmente doveva il suo successo alla capacità di presentarsi come uomo autentico e vicino alla classe media, perciò assai distante da Romney, è diventato la voce dei puristi consevatori sui temi sociali. Un riposizionamento che forse lo ha aiutato a conquistare nuovi consensi, ma ne ha minato alla base le chance presidenziali. Soprattutto se si considera che le donne sono già adesso in maggioranza democratiche (41%) o indipendenti (26%), se a questo si aggiunge quanto siano sensibili a temi come l'aborto si capisce con quanto entusiasmo andranno a votare contro Santorum, se dovesse effettivamente vincere (possibilità che comunque si sta via via riducendo).

I repubblicani potranno anche sentirsi meglio se riusciranno a eleggere il più conservatore tra i conservatori, ma difficilmente riusciranno a vedere un loro uomo nello studio ovale.

Anche perché nel frattempo Obama continua a crescere nel gradimento rilevato dai sondaggi e ad aumentare di conseguenza le sue chance: secondo l'ultimo poll condotto da Politico.com e dall'Università di Washington, il tasso di approvazione del presidente è cresciuto ancora raggiungendo il 53%, nove punti in più rispetto a quattro mesi fa. Non solo: sconfiggerebbe Mitt Romney di dieci punti (53% a 43) e Santorum di undici (53% a 42). E se la percentuale di persone che pensano che gli U.S.A. stiano andando nella giusta direzione è ancora estremamente bassa (35%), Obama può comunque rallegrarsi: a novembre la percentuale era del 18%. Il tasso di disoccupazione che continua a scendere ha colpito positivamente l'elettorato, che vede l'uscita dalla crisi e per questo ringrazia il presidente, a torto o ragione che sia.



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