domenica 12 febbraio 2012

Mitt Romney vince in Maine, ma...

Mitt Romney riesce a recuperare dalle batoste prese martedì scorso e vince le piccole primarie via caucus del Maine, in cui votano in totale più o meno cinquemila persone. L'ex governatore del Massachusetts ha però rischiato di vedersi soffiare la vittoria da Ron Paul, che sul piccolo stato dell'estremo nord est degli Stati Uniti aveva puntato forte. Ron Paul è l'unico dei quattro candidati ancora in corsa a non aver vinto nessuno stato, ma qui ci è andato vicino: Romney ha vinto per meno di duecento voti (2.190, il 39%), mentre l'anarco libertario rappresentante del Texas ha conquistato 1.996 voti, il 36%. Al terzo posto Rick Santorum (18%) e ultimo Newt Gingrich (6%), che prende l'ennesima batosta. Per l'ex speaker della Camera la situazione si sta facendo molto dura: se solo due settimane fa era considerato l'unico avversario temibile per Mitt Romney, adesso circolano voci sempre più insistenti che lo vorrebbero in procinto di abbandonare la corsa.


Fino ad oggi Romney ha 120 delegati, Santorum 72, Gingrich 32 e Paul 16. Per ottenere la nomination ce ne vogliono almeno 1.144.

Ma per Mitt Romney la vittoria nel Maine forse non è sufficiente a compensare la pessima notizia arrivata tramite sondaggio sabato mattina: per la prima volta il candidato mormone non è in cima alle preferenze a livello nazionale, scavalcato dal solito Rick Santorum, che conquista il 38% dei consensi contro il misero 23% di Romney. Un brutto segnale, che conferma come quello che resta ancora il front runner nella corsa alle primarie stenti sempre più a convincere l'elettorato.Al terzo posto si posiziona Gingrich con il 17% e infine Paul con il 13%.

Se Gingrich dovesse veramente abbandonare la corsa, per Santorum il vantaggio aumenterebbe ulteriormente. Insomma, per Mitt Romney, che a dicembre pensava di affrontare una passeggiata, la situazione si complica sempre di più: la base continua a non accettarlo e a vederlo come un politico senza cuore, privo di forti principi e disposto a modificare in continuazione le sue posizioni per andare a caccia del consenso. Esattamente il contrario di come vede Santorum.

Una situazione complicata che probabilmente farà da preludio a primarie ancora lunghe e combattute. E in tutto questo Barack Obama se la ride.

Nessun commento:

Posta un commento