sabato 17 marzo 2012

Il gruppo (quasi) segreto che appoggia Santorum

L'Illinois, in cui si vota il 20 marzo, andrà sicuramente a Mitt Romney, ma in Louisiana (24 marzo) Rick Santorum ha un netto vantaggio sui suoi avversari e potrebbe subito parare il colpo. Ma per riuscirci è importante che il distacco su Romney e Gingrich cresca, visto che nello stato del Sud i delegati vengono distribuiti proporzionalmente, e una prestazione da secondo posto attorno al 20% di Romney consentirebbe al mormone di proseguire tranquillamente la sua strategia del "vincere perdendo". Santorum deve mettere a segno una vittoria netta, ma per riuscirci ha bisogno di soldi.


Il candidato italo-americano non può continuare a lottare contro Romney sfruttando il solo momentum: per questo motivo ha stretto contatti con un riservato gruppo di miliardari conservatori che fanno capo al Council for National Policy i cui membri, secondo Politico.com, hanno già avuto una parte importante nel successo della campagna elettorale di W. Bush nel 2000 e nel boicottaggio delle chance di vincere le primarie del 2008 di Giuliani e dello stesso Romney. Lo scorso week end questo gruppo, organizzando un incontro a Houston, è riuscito a raccogliere 1,8 milioni di dollari per la campagna di Santorum e per il suo superPAC, oltre a mobilitare il loro network di conoscenze in aiuto dell'ex senatore della Pennsylvania.

Un aiuto che però arriva un po' tardi e che potrebbe non essere sufficiente per affrontare stati come California e New Jersey, in cui probabilmente la contesa di deciderà. "Speriamo che quanto avvenuto a Houston si possa ripetere, che si tengano molti eventi in cui leader del movimento conservatore si convincono ad aiutare Santorum", spiega Richard Viguerie, fundraiser di alto profilo del candidato. "Santorum ha bisogno di soldi e ha bisogno che il movimento conservatore esca dalle retrovie e si impegni a fondo. Se queste due cose accadono, avremo la nomination".

Ma cos'è il CNP? Fondato nel 1981, il gruppo si incontra in gran segreto tre volte all'anno, e anche se dice di essere un gruppo "non-partisan", una fondazione focalizzata sui temi sociali, che non fa lavoro da lobby, la verità è che i suoi membri hanno avuto ruoli chiave in diverse campagne elettorali.  Basta quindi con le piccole donazioni che finora sono state il fulcro del fundraising di Santorum: è il momento di fare un passo avanti, anche se questo significa legarsi al Council for National Policy, per avere alle spalle un organizzazione e una disponibilità economica che possano almeno avvicinarsi a quella che è in grado di mettere in piedi Romney. Insomma, per Santorum è il momento di fare sul serio.


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